Storia italiana: il marchio Fiat
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Storia italiana: il marchio Fiat

Non si può pensare all’Italia senza non citare almeno una volta il marchio Fiat: le auto della casa torinese hanno fatto la storia del nostro Paese e sono diventate un’icona senza tempo, su tutte la leggendaria 500.

Breve storia di un mito italiano

Fondata l’11 luglio 1899 nel capoluogo piemontese, la Fabbrica Italiana Automobili Torino intreccia ben presto il suo destino con quello della famiglia Agnelli: Giovanni Agnelli, infatti, assunse progressivamente la proprietà dell’industria automobilistica e la mantenne fino al secondo dopoguerra. Nel 1916, nel frattempo, era iniziata la costruzione del Lingotto, stabilimento di produzione entrato in funzione nel 1923.

Dal 1966 al 1996 è stata la figura di Gianni Agnelli, nipote di Giovanni, a monopolizzare le luci dei riflettori: grazie al suo operato l’azienda acquisì una vocazione multinazionale e plurisettoriale. Degni di nota, negli ultimi anni, sono stati i mandati di Luca Cordero di Montezemolo e di Sergio Marchionne.

La produzione: ieri e oggi

Tra il primo modello prodotto (la Fiat 3 ½ HP del 1900, senza retromarcia) e le vetture odierne è racchiusa l’intera storia dell’automobilismo e del costume italiano. All’inizio del XX secolo, inoltre, la fabbrica torinese non produceva soltanto automobili ma anche tram, autocarri, veicoli commerciali e motori marini; nel 1909 il marchio approdò in America, con la costruzione dello stabilimento di Poughkeepsie.

Durante il periodo fascista vi fu una frenata dei rapporti commerciali con l’estero, soprattutto a causa della politica autarchica del regime; questo diede però impulso alla produzione interna e nel 1936 venne presentata la mitica 500 (detta all’epoca anche Topolino), della quale in un ventennio furono venduti oltre 500.000 esemplari. Poco prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale fu aperto l’impianto di Mirafiori, dove la produzione proseguiva senza sosta per 24 ore. Durante la guerra gli stabilimenti vennero convertiti per le esigenze belliche e subirono danni nei bombardamenti.

Nel 1948 videro la luce la 500 B, più potente della precedente, e la 500 “B Giardiniera”, la prima station-wagon prodotta in serie in Italia, caratterizzata dalle originali fiancate in legno. L’anno successivo il restyling portò alla nascita del modello “C” di entrambe le versioni, con una fisionomia più arrotondata e con l’abbandono dei fari sporgenti.

Nel corso del tempo nuovi modelli si susseguirono, di varie forme, dimensioni e cilindrate: nel 1955 la 500 C venne sostituita dalla 600, seguita dodici mesi dopo dalla prima monovolume italiana, l’eccentrica 600 Multipla. Altri modelli da ricordare, tra anni Sessanta e Settanta, sono la 124, la 125, la 128, la Spider e la Dino, progettata parzialmente con la Ferrari.

Gli anni Ottanta iniziano con una rivisitazione completa della gamma e con l’introduzione di tre modelli che hanno fatto la storia delle utilitarie: la Fiat Panda, la Uno e la Tipo. Il 1992 è l’anno del debutto della Punto mentre, negli ultimi decenni, vi è stato un continuo aggiornamento di vetture storiche, rivisitate in chiave moderna.

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